Luglio 1966 delitto all’Hotel Ariston di Sant’Agnello in penisola sorrentina
Cinquanta anni fa la tranquilla cittadina di Sant’Agnello, meta turistica della penisola sorrentina, fu scossa da un fatto di sangue che ebbe come protagonisti il gestore dell’Hotel Ariston, struttura alberghiera oggi non più esistente ed all’epoca ubicata nella parte alta del Corso Marion Crawford, a pochi metri dal cavalcavia delle linea ferroviaria Circumvesuviana, ed un vetturino residente a Sorrento.
Il periodico “Cronaca” pubblicò nel numero del 30 luglio 1966 un dettagliato articolo sulla triste vicenda, corredato dalle foto del luogo e dei protagonisti. L’autore del pezzo, Paolo Guiscardi, narra con dovizia di particolari le circostanze che causarono la morte di Carlo Giuseppe Natale, originario del nord Italia e, pare, prefetto di Genova ai tempi della repubblica di Salò, per mano di Raffaele Romano, vetturino sorrentino.
Nell’articolo oltre a cenni biografici dei due protagonisti ed alla dettagliata cronaca di come si svolsero i fatti, sono riportate notizie relative l’Hotel Ariston “un piccolo albergo in via Crawford 12, il cui titolare della licenza era il sig. Michele Colonna, coadiuvato dalla sorella Nunzia, che offrirono al sig. Natale l’opportunità di associarsi nella gestione dell’hotel”. Ovviamente come tutti i fatti di cronaca riportati dalla stampa le notizie potrebbero non corrispondere esattamente alla realtà dei fatti, probabilmente ancora oggi vi è memoria del drammatico episodio nei ricordi dei più anziani, considerato che avvenimenti simili non erano, e fortunatamente non sono, ricorrenti nella amena penisola sorrentina.
Nel mio archivio ISSUU è possibile leggere l’articolo originale integrale: Contributi dai social networkGioacchino “Jack” Colonna, tramite Facebook:
Mio zio, il Commendatore Natale. Persona buona ed onesta, di alti principi morali. Era un omone di grande presenza fisica, fu ucciso mentre era dietro il bancone della portineria, e mentre stava facendo una pennichella.Ogni estate ero invitato a stare con loro qualche giorno, non lo dimenticherò mai. Mia cugina diede l’assenso alla grazia per il colpevole, molti anni dopo.
Antonino De Angelis (Presidente del Centro Studi e Ricerche Francis Marion Crawford), tramite Facebook:
Ho conosciuto personalmente il comm. Natale, uomo risoluto e simpatico. Orgogliosamente fascista era stato, così assicurava lui, prefetto di Milano. Sotto il sedile della sua seicento color verde pisello portava, così assicurava lui, sempre un manganello che tuttavia nessuno vide mai perchè mai lo aveva tirato fuori e meno che mai usato, infatti generalmente si pensava che si trattasse solo di una sua spavalda bugia perchè tutti l’avevano conosciuto sempre come una persona buona. Raffaele Romano, vetturino, commise quel delitto che fu ritenuto (giustamente) premeditato poichè a conclusione dello scontro verbale, che aveva avuto con il Natale che a sua volta lo aveva “arronzato” con il suo solito atteggiamento imperioso, uscendo gli avrebbe detto: “Aspietteme ca’ ca io mo vengo”. Andò alla stalla, si armò della pistola, ritornò e l’ammazzò.