Molina di Vietri sul Mare immagini di devastazione a pochi mesi dall’alluvione di Salerno del 1954
Durante l’estate del 1955 alcuni cittadini statunitensi in vacanza nel nostro Paese (molto probabilmente originari della Campania, dove fecero visita a familiari ed amici) documentarono con cinepresa 16mm, su pellicola muta a colori, alcuni istanti della loro traversata oceanica e, soprattutto, le varie mete del viaggio in Italia. In occasione del recente restauro e digitalizzazione di questo materiale inedito, procuratomi grazie alla consueta disponibilità di un amico collezionista che in più occasioni mi ha permesso di arricchire il mio archivio iconografico con pezzi unici e particolarmente significativi, sono rimasto colpito da alcune scene, della durata di poche decine di secondi, ambientate in un’area caratterizzata da edifici in rovina e semi-distrutti.
Mosso dalla desiderio di saperne di più e sulla scorta degli altri contenuti della pellicola (le scene oggetto della mia curiosità seguono quelle relative la visita agli Scavi archeologici di Pompei ed altre località campane, inclusa una gita all’isola di Capri) ho svolto alcune ricerche, a seguito delle quali ho potuto identificare la località di Molina, frazione di Vietri sul Mare (Sa), quale principale ambientazione dello scenario in questione, oltre alla stessa Vietri sul Mare con fugaci vedute del panorama dalla SS163, caratterizzato dalla Chiesa di San Giovanni Battista (il Duomo di Vietri) e dalla sottostante Via Osvaldo Costabile, ed alcune riprese della zona di Marina di Vietri.
La principale e validissima risorsa bibliografica che mi ha consentito la precisa identificazione dei luoghi e mi ha dato l’opportunità di arricchire le mie conoscenze sull’argomento è rappresentata dalla Tesi di Dottorato in Scienze ed Ingegneria del Mare del Dott. Ing. Chiara Biscarini (Università Federico II di Napoli, Anno 2005), prezioso lavoro di cui consiglio vivamente la consultazione.
Sono trascorsi pochi mesi dall’eccezionale e drammatico fenomeno metereologico noto come “L’alluvione di Salerno del 1954“ e la piccola frazione di Molina, incastonata in una vallata situata tra Cava de’ Tirreni e Vietri sul Mare, reca ancora ben visibili, praticamente immutate, le vistose ferite arrecate da quel luttuoso evento (le vittime accertate nell’area di Vietri furono oltre 100, circa un terzo delle vittime totali causate dall’alluvione). Edifici, monumenti ed infrastrutture civili ed industriali furono colpiti con una violenza tale da rendere in molti casi i danni praticamente irreparabili: la Chiesa di Santa Maria della Neve (scheda approfondita consultabile tramite ricerca su questo portale), ben visibile nelle immagini iniziali del breve filmato estratto dalla bobina 16mm, appare quasi completamente distrutta; solo la facciata, la cupola ed uno dei due campanili sono infatti, apparentemente, in discrete condizioni. Il resto dell’edificio è sventrato e ridotto in macerie e l’intero complesso sarà demolito negli anni seguenti.
Nel 1957 la RAI realizzò l’efficace documentario “Argini contro la paura” a cura di Ugo Gregoretti, relativo i drammatici eventi verificatisi il 25 e 26 Ottobre del 1954. Di particolare intensità le struggenti riprese dal vivo dei lavori di demolizione, eseguiti nello stesso anno di produzione del documentario, dei resti degli edifici e monumenti di Molina che pur rimasti parzialmente in piedi erano troppo compromessi per consentirne il recupero ed inoltre rappresentavano un ostacolo alle essenziali opere di ampliamento degli argini del torrente Bonea. Il servizio televisivo RAi documenta ampiamente la distruzione della Chiesa di Molina (poi ricostruita negli anni sessanta in un area poco distante dal sito originario), incluso il campanile superstite, fatti brillare ed implodere mediante l’ausilio di cariche esplosive. Anche oggi, a sessanta anni di distanza, è possibile, rivedere le immagini della demolizione a Molina di Vietri, grazie alla pubblicazione del filmato originale, suddiviso in due parti, su Youtube a cura dell’utente Gerardo Trapa. Il link in calce all’articolo riproduce la seconda parte del documentario (il mio consiglio è di guardare l’intero documentario in quanto molto interessante), dove a partire dal minuto 1:43 iniziano le scene ambientate a Molina, che si aprono con l’abbattimento della ciminiera della fabbrica di tessuti Landi.